A1. FV – Bando MASE da 262 mln € per l’autoconsumo nelle imprese (Sud)
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha adottato un bando da 262 milioni di euro per progetti fotovoltaici/termo-fotovoltaici destinati all’autoconsumo nelle imprese dei Comuni del Mezzogiorno (Programma PNRIC 2021-2027). Ammessa anche l’integrazione di sistemi di accumulo elettrochimico purché assorbano almeno il 75% della produzione; PMI destinatarie del 60% delle risorse. Il decreto (n. 424/2025) è stato pubblicato il 30 ottobre e l’avviso è disponibile online.
In breve: misura immediatamente “cantierabile” per aziende e reti d’impresa in Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia; taglia i tempi se abbinata a storage compliant (≥75% di energia assorbita). Ottimo terreno per strutture ESCO/CPP con clausole performance-based; attenzione ai requisiti tecnici e allineamento con incentivi pre-esistenti.
(Staffetta Quotidiana 31 ottobre 2025)
A2. Testo Unico FER e Red III, il secondo giro di audizioni
Sintesi: Le commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera hanno svolto un secondo ciclo di audizioni (dopo quelle dedicate a sindacati e associazioni delle rinnovabili) per lo schema di decreto legislativo di recepimento della direttiva Direttiva RED III e la modifica del Testo unico FER. Tra gli auditi: Esco, associazioni ambientaliste, imprese della geotermia e biomasse, Confartigianato e CNA. Le proposte di modifica riguardano criteri autorizzativi, misure semplificate e strumenti di supporto per le fonti rinnovabili.
A3. Data center, domanda Italia a 20 TWh nel 2030
Uno studio di AGICI – Association for Growth in Infrastructure and Cities presentato a Bergamo proietta che il fabbisogno elettrico dei data center in Italia salirà dagli attuali circa 7 TWh a circa 20 TWh entro il 2030 (pari a circa il 6% della domanda nazionale). Lo studio segnala fattori competitivi unici per l’Italia, ma anche un rischio di “saturazione” degli spazi e delle infrastrutture soprattutto nel Nord, e una potenzialità ancora inespressa al Sud.
A4. FerZ: parte la consultazione su 5 GW
Schema con CfD a due vie su profili standard, selezione per quantità e localizzazione, niente contingenti tecnologici “protetti”. Il nuovo schema FerZ entra in consultazione e alza l’asticella: contratti per differenza su profili standard, assegnazioni per volumi e zone invece che per tecnologia, incentivi a progetti effettivamente cantierabili. La logica spinge verso segnali locazionali e flessibilità d’esercizio, con spazio al cumulo (anche storage) purché la bancabilità non ne risenta. Osservazioni fino al 19 dicembre.
(dal QE, 3 novembre 2025)
A5. FerX “anti-Cina”: richieste oltre il tetto
Presentate 157 domande per impianti FV conformi al NZIA per oltre 1,85 GW a fronte di una capacità disponibile di 1,6 GW: appetito superiore all’offerta e rischio di over-subscription. Graduatorie del GSE attese entro metà dicembre. Per gli operatori: filiere EU-compliant da blindare, trade-off prezzo/bonus NZIA da valutare e piani B in caso di esclusioni o slittamenti. Il tema vero resta la replicabilità del meccanismo nei bandi 2026.
(da Staffetta Quotidiana e QE, 3 novembre 2025)
A6. Innovation Fund: 2,9 mld € a 61 progetti, 4 in Italia
Assegnazioni su CCS nei cementifici, riciclo chimico delle plastiche, caldaie domestiche H₂-ready e uno storage geotermico pilota. Opportunità per filiere e indotto, ma l’impatto dipenderà da permitting, supply chain e performance. Utile incrociare i grant con PPA industriali e project finance a tranche, legando l’erogazione a milestone tecniche realistiche.
(da QE e Staffetta Quotidiana, 3 novembre 2025)
A7. VIA: 14 pareri positivi per circa 935 MW
Avanzano FV (anche agri-FV) ed eolico in Sicilia, Basilicata, Piemonte e Lazio; in alcuni casi è previsto lo storage. Il collo di bottiglia si sposta sull’esecuzione: connessioni, forniture e CAPEX restano le variabili critiche. Per i progetti con accumulo, obiettivo di massimizzare ricavi di flessibilità senza erodere l’IRR.
A.8. DL Energia: il MASE integra “ulteriori elementi”, nuovo rinvio
Si allunga l’attesa per il DL Energia: il provvedimento non è stato inserito nel Consiglio dei ministri del 5 novembre. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha spiegato che il testo è in fase di chiusura e viene integrato con ulteriori elementi, rinviando la valutazione alla prossima settimana. Annunciato a inizio luglio, il decreto dovrebbe includere misure su saturazione virtuale delle reti, data center, spread PSV/TTF e aree idonee FER; sul tavolo anche un intervento per i costi energetici delle PMI. Tra le ipotesi circolate, la cartolarizzazione degli oneri di sistema, su cui permangono dubbi per l’impatto sui conti pubblici.
(dal QE, 5 novembre 2025)
B1. Garanzia per vizi: per interrompere la prescrizione non occorre l’azione giudiziaria
La Cassazione (ord. n. 28767 del 31 ottobre 2025) chiarisce che, in tema di compravendita, non serve avviare un giudizio per interrompere la prescrizione dell’azione di garanzia per vizi: sono sufficienti le manifestazioni extragiudiziali del compratore effettuate nelle forme dell’art. 1219, co. 1, c.c. (diffida/costituzione in mora). Tali atti interrompono la prescrizione ai sensi dell’art. 2943, co. 4, c.c., facendo decorrere un nuovo termine ex art. 2945, co. 1, c.c.. Superata, dunque, la lettura che richiedeva l’iniziativa giudiziaria; confermato l’orientamento delle Sez. Unite n. 18672/2019. La sentenza d’appello è cassata con rinvio per valutare, nel merito, se le missive e iniziative stragiudiziali della compratrice fossero idonee e tempestive, senza limitarsi all’ATP.
(da Wolters Kluwer – Contratti in generale, 4 novembre 2025)
B2. Procura alle liti nulla: vizio insanabile, appello inammissibile (Ad. Plen. Cons. Stato, 2 ottobre 2025, n. 11)
L’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato ha stabilito che la nullità della procura speciale nel processo amministrativo è insanabile e comporta l’inammissibilità dell’impugnazione. Non si applica l’art. 182, comma 2, c.p.c., poiché l’art. 39, comma 1, c.p.a. consente il rinvio al rito civile solo in presenza di una lacuna del codice amministrativo, che qui non ricorre. La decisione muove anche da un caso di procura rilasciata all’estero e autenticata da un difensore italiano: l’autentica è invalida, perché fuori dal territorio nazionale la firma deve essere autenticata da pubblico ufficiale del luogo o da funzionario consolare italiano; in difetto, la procura è nulla e l’atto di appello è inammissibile (procura che, nel rito amministrativo, deve preesistere alla notifica del ricorso: artt. 40, co. 1, lett. g), e 44, co. 1, lett. a), c.p.a.). La Plenaria ribadisce l’autonomia del processo amministrativo e nega l’esistenza di un principio generale di sanabilità delle nullità applicabile per analogia.
(Cons. Stato, Ad. Plen., 2 ottobre 2025, n. 11; da Quotidiano Giuridico, 5 novembre 2025).
B3. Preliminare e patto commissorio: quando scatta la nullità
Il Tribunale di Grosseto (sent. 7 ottobre 2025, n. 765) esclude la nullità per patto commissorio (art. 2744 c.c.) in un preliminare di compravendita: nel caso, il contratto disciplinava termini e modalità del pagamento senza prevedere il trasferimento del bene in caso di inadempimento né svolgere funzione di garanzia dell’obbligazione. La nullità colpisce non solo il “patto” espressamente commissorio ma qualsiasi assetto negoziale (anche collegato) che miri, di fatto, a coercire il debitore trasferendo il bene per l’inadempimento; non ricorre, invece, se il trasferimento avviene per soddisfare un credito pregresso rimasto insoluto.