Settimana 6/2024 Rassegna Stampa

A. Energy Law

A.1 D.L. Energia pubblicato in Gazzetta Ufficiale

È stata pubblicata mercoledì 7 febbraio in Gazzetta Ufficiale la legge n. 11 del 2 febbraio 2024, che ha convertito il D.L. Energia come modificato in Parlamento. Il provvedimento, tra l’altro, introduce misure in materia di sicurezza energetica e di decarbonizzazione, come gas ed electricity release a favore di aziende gasivore ed energivore; azioni per lo sviluppo di filiere delle rinnovabili, come geotermia ed eolico off-shore; interventi per un passaggio informato alla maggior tutela nel mercato elettrico. Il provvedimento è anche volto a favorire la ricostruzione nelle zone colpite dalle più recenti alluvioni e dal sisma del marzo scorso in Umbria.

(Giovedì 8 febbraio 2024, www.mase.gov.it)

A.2 Cer: primo via libera di Arera alle Regole operative del GSE

Con la delibera 15/2024, Arera ha dato il via libera alle Regole operative elaborate dal GSE per l’accesso agli incentivi previsti dal Decreto Cer del 7 dicembre 2023, pur trattandosi di una “prima versione” in quanto sono tutt’ora in corso degli approfondimenti. Si ricorda che le regole operative devono essere approvate dal Mase entro 30 giorni dall’entrata in vigore del Decreto, risalente al 24 gennaio. 

(Venerdì 2 febbraio 2024, www.quotidianoenergia.it)

A.3 La Corte di Giustizia UE è chiamata nuovamente a pronunciarsi sulle addizionali di accise sull’energia elettrica

La Corte Ue è chiamata a pronunciarsi su una nuova causa relativa alla questione del rimborso dell’addizionale sulle accise per l’energia elettrica. Nel caso di specie il rinvio è stato effettuato nello scorso ottobre dalla Corte d’appello di Bologna, che ha sollevato due questioni pregiudiziali. In primo luogo, se l’addizionale di un’accisa sull’energia elettrica possa qualificarsi come “altra imposta indiretta” ex art. 1, par. 2, Direttiva 2008/118/CE. Nel caso in cui l’addizionale rientri in tale categoria, con la seconda questione si è chiesto se il suddetto articolo debba essere interpretato nel senso che soddisfa le condizioni per essere fatto valere dal singolo al fine di contestare al venditore del prodotto soggetto all’addizionale dell’accisa, cui il singolo ha rimborsato l’imposta indiretta, che il prelievo fiscale dello Stato membro nei confronti del venditore è illegittimo, poiché fondato su una disposizione nazionale contraria alla norma della direttiva.

(Martedì 6 febbraio 2024, www.quotidianoenergia.it

A.4 Mase: entro giugno una strategia sull’idrogeno

In un un’intervista pubblicata domenica 4 febbraio dal Sole 24Ore, il ministro Pichetto ha confermato di voler arrivare a una conclusione sulla strategia italiana sull’idrogeno entro il mese di giugno con la definizione di un quadro normativo e di meccanismi di intervento per favorire la produzione di idrogeno a basse emissioni di carbonio, che ha cominciato a delineare nello schema di decreto su cui ha avviato una consultazione pubblica aperta fino al 4 marzo 2024. Il tavolo tecnico instaurato – secondo quanto riportato dal Sole 24Ore – conta sulla presenza di ministeri come Mit, Interno, Mimit, Cultura e Affari europei, nonché sulla partecipazione dei vertici di Terna, Enea, Eni, Enel, Snam, Arera, Confindustria Energia, Gse, Elettricità Futura, Utilitalia, Aiee e H2it.

(Lunedì 5 febbraio 2024, www.quotidianoenergia.it


B. Varie

Imposte

B.1 Anche a seguito della riforma del processo tributario la prova contraria spetta al contribuente

In materia di giudizio tributario, la Cassazione ha affermato che “il nuovo comma 5-bis dell’art. 7 del D. Lgs. n. 546 del 1992, introdotto dall’art. 6 della l. n. 130 del 2022, secondo cui il giudice deve valutare la prova ‘comunque in coerenza con la normativa tributaria sostanziale’, non si pone in contrasto con la persistente applicabilità delle presunzioni legali che, nella normativa tributaria sostanziale, impongono al contribuente l’onere della prova contraria” (Cass. Civ. ordinanza n. 2746/2024).

(Cassazione Civile, Sez. V, ordinanza 23 gennaio 2024, n. 2746)

Società, Banca e Impresa

B.2 Un’interpretazione della Cassazione sulla responsabilità degli enti

In tema di responsabilità degli enti, la Corte di Cassazione è intervenuta interpretando estensivamente la nozione, prevista all’art. 5, lett. a), ultima parte, del D.Lgs. n. 231 del 2001, di “persone che esercitano, anche di fatto, la gestione e il controllo dello stesso”, intendendo che essa non si riferisce unicamente ad una funzione di governo e penetrante dominio nella società, ma comprende anche “un’attività di ‘controllo’ e di vigilanza o, comunque, di verifica ed incidenza nella realtà economico patrimoniale della società, sovrapponibile a quella dei sindaci o degli altri soggetti formalmente deputati a tali attività”. ().

(Cassazione Penale, Sez. V, sentenza 26 gennaio 2024, n. 3211)