A.1 CER e autoconsumo: aggiornamento della mappa delle cabine primarie del GSE
Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha aggiornato la mappa interattiva delle cabine primarie di distribuzione elettrica in Italia, introducendo nuove funzioni di ricerca. Oltre alla ricerca tramite indirizzo o coordinate geografiche, è ora possibile identificare l’area convenzionale di riferimento utilizzando il codice di punto di connessione alla rete (codice POD) o l’identificativo specifico dell’area. Tale aggiornamento è stato realizzato in conformità con i dati forniti dai gestori di rete, ridefinendo i perimetri delle aree che si estendono su diverse zone di mercato, poiché la normativa impone che l’energia condivisa debba rimanere entro la stessa zona. La mappa evidenzia in verde scuro le aree ridotte e in verde chiaro quelle ampliate, visibili per un mese. Le modifiche riguardano le regioni di Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Umbria, Lazio, Molise, Campania, Basilicata, Puglia e Calabria. Dalle ore 12 del 28 ottobre 2024 è stata resa disponibile anche l’applicazione “Aree Convenzionali” nell’Area Clienti del sito GSE, che permette una ricerca massiva per più punti di connessione, verificando l’appartenenza alla stessa cabina primaria.
(Martedì 29 ottobre 2024, dalla Staffetta Quotidiana)
A.2 DL Ambiente: in Senato l’esame delle novità su rinnovabili e gas release
Il DL Ambiente, al vaglio della commissione Ambiente del Senato, introduce modifiche significative alla normativa sulle fonti rinnovabili e sulla gestione delle risorse energetiche, oggetto di approfondite analisi da parte dei servizi studi parlamentari. In particolare, l’articolo 1 mira a snellire le procedure di valutazione e autorizzazione dei progetti rinnovabili. Tra le principali novità, l’eliminazione degli espropri: ora, i proponenti dovranno dimostrare la disponibilità delle aree destinate all’impianto, limitando così il ricorso a misure coercitive. Tuttavia, i tecnici parlamentari evidenziano criticità in questa disposizione, poiché per progetti considerati di pubblica utilità, come quelli rinnovabili, gli espropri possono essere necessari in alcuni casi. Sempre nell’ambito delle procedure autorizzative, la nuova normativa introduce la possibilità per le commissioni Via di avvalersi del supporto del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) nelle valutazioni, e semplifica le installazioni in aree del Ministero della Difesa. Per quanto riguarda i finanziamenti, i dati evidenziano un aumento delle tariffe versate dai proponenti, che finanziano le commissioni Via: dai 2,6 milioni del 2020 ai 37,1 milioni ad agosto 2024, riflettendo il crescente interesse per le rinnovabili. L’articolo 2 si concentra, invece, sulla gas release per le imprese energivore, con l’obiettivo di mantenere attivi i permessi di ricerca ed estrazione già rilasciati nonostante l’annullamento del PiTESAI da parte del TAR. Il provvedimento riduce, inoltre, il divieto di estrazione di idrocarburi in mare, passando da 12 a 9 miglia dalle aree protette, e prevede deroghe specifiche, come una concessione per l’Alto Adriatico. Infine, il DL estende al 2025 il termine per il GSE per vendere il gas acquistato nel 2022 e restituire il prestito al Mef. A causa dell’andamento sfavorevole dei prezzi, si prevede una perdita di 3,12 miliardi di euro, sollevando la necessità di garantire al GSE le risorse per adempiere agli obblighi finanziari.
A.3 Regione Puglia: al via il disegno di legge sulle Aree Idonee per le fonti rinnovabili
La Regione Puglia ha introdotto un disegno di legge per individuare aree idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili, affrontando la transizione energetica e il cambiamento climatico. Il Ddl, articolato in 12 articoli, mira a rispondere alla domanda energetica regionale e promuovere la decarbonizzazione dei settori energetico e industriale, massimizzando l’uso di fonti rinnovabili. Le aree sono suddivise in quattro categorie: aree idonee, con un iter semplificato per impianti su strutture esistenti o in zone industriali; aree non idonee, sottoposte a vincoli paesaggistici più stringenti; aree ordinarie, dove si bilanciano protezione paesaggistica e decarbonizzazione, rispettando il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR); infine, le aree vietate, agricole, in cui l’installazione di impianti a terra è generalmente proibita, salvo eccezioni come l’agrivoltaico sperimentale. L’assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, ha ribadito l’importanza del Ddl, che include una norma transitoria per salvaguardare i progetti già avanzati. La Regione ha anche avviato una consultazione pubblica sul portale “Puglia Partecipa”, mentre il Consiglio regionale si occuperà di vigilare sull’attuazione e l’efficacia del provvedimento nel raggiungere gli obiettivi di sostenibilità.
Società, banca e impresa
B.1 Il patto parasociale con opzione put non viola il patto leonino
Con ordinanza del 22 ottobre 2024 la Corte di Cassazione ha stabilito che una clausola di opzione put inserita in un patto parasociale, che garantisce ai soci il diritto di vendere a un prezzo predeterminato le azioni acquisite tramite una permuta, non viola il divieto di patto leonino previsto dall’art. 2265 c.c. Quest’ultimo impedisce l’esclusione totale e costante di un socio dalle perdite, compromettendo la causa societaria stessa. Tuttavia la Corte ha ritenuto la clausola valida, poiché l’esclusione dalle perdite non è assoluta né permanente e la garanzia si limita a un periodo temporaneo specifico, finalizzata a proteggere l’investimento senza alterare in modo definitivo il rischio imprenditoriale condiviso tra i soci.
(Cassazione civile, sez. I, ordinanza del 22 ottobre 2024, n. 27283 dal Quotidiano Giuridico)
Edilizia
B.2 Discrezionalità tecnica e sicurezza pubblica nelle autorizzazioni edilizie
Con sentenza del 17 ottobre 2024 il Consiglio di Stato ha confermato che la discrezionalità tecnica dell’amministrazione è insindacabile nel merito quando basata su valutazioni di sicurezza pubblica, come stabilito dall’art. 60 del D.P.R. n. 753/1980. In particolare, la richiesta di deroghe alle distanze minime per costruzioni vicino a linee ferroviarie è subordinata a verifiche stringenti che includono l’impatto sulla sicurezza, la conservazione delle infrastrutture e le caratteristiche del terreno. Il diniego dell’autorizzazione per la realizzazione di box interrati, situati in un’area a elevata pericolosità idrogeologica e strategica per la rete ferroviaria, è stato così considerato giustificato, prevalendo l’interesse pubblico alla sicurezza e al potenziamento del servizio ferroviario sugli interessi privati di sviluppo edilizio.
(Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza del 22 ottobre 2024, n. 8324, dal Quotidiano Giuridico)
B.3 Verifica dell’anomalia dell’offerta e contraddittorio: la necessità di un esame completo
Con sentenza del 21 ottobre 2024 il TAR Lombardia ha ribadito che la verifica dell’anomalia dell’offerta deve svolgersi in contraddittorio con l’offerente, come richiesto dall’art. 97 del D. Lgs. n. 50/2016. In questa vicenda, l’esclusione di una cooperativa sociale da una gara d’appalto per presunto “prezzo anormalmente basso” è stata ritenuta illegittima poiché l’Amministrazione non aveva richiesto chiarimenti né giustificazioni all’operatore, violando il principio del contraddittorio. La pronuncia sottolinea l’importanza della trasparenza e dell’accuratezza procedurale, disponendo che il procedimento di valutazione venga riesaminato alla luce delle giustificazioni e dell’eventuale rinnovo del contratto collettivo. La decisione si fonda su una costante giurisprudenza secondo cui l’esclusione deve essere basata su una valutazione chiara e motivata, rispettosa delle procedure previste e delle garanzie per l’offerente.
(TAR Lombardia, sentenza del 21 ottobre 2021, n. 2780, dal Quotidiano giuridico)