Settimana 15/2024 Rassegna Stampa

A. Energy Law

A.1 Attivati i portali per gli incentivi delle CER

Dalle ore 17 dello scorso 8 aprile sono entrati in funzione i portali del GSE per accedere agli incentivi sulle Comunità Energetiche Rinnovabili. Come affermato dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto durante un intervento a Perugia in occasione di “InsiemEnergia”, cioè il giro dell’Italia del MASE organizzato insieme al Gestore dei Servizi Energetici e Unioncamere e finalizzato a promuovere le Comunità Energetiche Rinnovabili, “è il passo che attendevano tante imprese, amministrazioni e gruppi di cittadini. Ora parte, a tutti gli effetti, la svolta delle CER”.

(Lunedì 8 aprile 2024, https://www.mase.gov.it/)

A.2 Planet Week: dal 20 al 28 aprile oltre 60 eventi a Torino e in Piemonte in vista del G7 Clima, Energia e Ambiente

Il 10 aprile 2024, nel corso di un evento tenutosi a Roma, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto ha annunciato il calendario della “Planet Week”, organizzata dal MASE con “Connect4Climate”, il programma di comunicazione della Banca Mondiale sui cambiamenti climatici. La manifestazione, che consisterà in oltre sessanta eventi che vedranno coinvolti soggetti pubblici, imprese, giovani, artisti e società civile, si svolgerà dal 20 al 28 aprile nella città di Torino e nel Piemonte in attesa del G7 Clima, Energia e Ambiente, previsto dal 28 al 30 aprile alla Reggia di Venaria. Il programma della manifestazione è disponibile sul sito https://www.planetweek.org/.

(Mercoledì 10 aprile 2024, https://www.mase.gov.it/)

A.3 La Commissione europea avvia indagini sull’eolico cinese

Dopo le indagini avviate lo scorso 3 aprile dalla Commissione europea nei confronti di società aggiudicatarie di incentivi per la costruzione di un impianto fotovoltaico da 110 MW, che non avevano notificato di aver ricevuto aiuti pubblici da Paesi terzi, Bruxelles ha annunciato in data 9 aprile ulteriori controlli su fornitori cinesi di turbine eoliche.  La vice-presidente della Commissione responsabile della Concorrenza, Margrethe Vestager, ha precisato che è in corso lo studio delle “condizioni per lo sviluppo di parchi eolici in Spagna, Grecia, Francia, Romania e Bulgaria”, in quanto le turbine eoliche cinesi sono offerte in Europa a un prezzo fino al 50% inferiore a quello delle turbine fabbricate in Europa. La vice-presidente ha inoltre aggiunto che “abbiamo bisogno di qualcosa di più di un approccio caso per caso, abbiamo bisogno di un approccio sistematico, e ne abbiamo bisogno prima che sia troppo tardi: non possiamo permetterci quello che è successo con i pannelli solari e quello che accadrà ai veicoli elettrici, all’energia eolica o ai chip”.

(Martedì 9 aprile 2024, https://www.quotidianoenergia.it/)

A.4 Termovalorizzatore: nuovo via libera del Tar Roma

Con la sentenza del 4 aprile 2024, n. 6524, il Tar Lazio, Sezione V, ha rigettato il ricorso proposto dai Comuni di Pomezia, Ardea, Marino e Ariccia proposto contro il bando per il project financing del termovalorizzatore di Roma da 600.000 ton/anno. Il Tribunale ha infatti ritenuto il ricorso manifestamente infondato in quanto “entrambi i profili di asserita illegittimità lamentati dai ricorrenti (id est, modalità temporali di esercizio dei poteri commissariali e pregiudiziale europea) sono stati già affrontati in via definitiva dal Consiglio di Stato”. In particolare, i Comuni contestavano che, “essendo stato il bando di gara impugnato pubblicato solo a novembre 2023, ne consegue che l’avviamento dell’impianto sarà posticipato da ottobre 2026 a febbraio 2027 e quindi quando l’emergenza rifiuti legata all’anno giubilare (2025) sarà definitivamente conclusa”. Il Tar ha ribadito tuttavia che “ad essere temporalmente limitato, entro il periodo di vigenza del mandato commissariale connesso all’evento giubilare”, è solo il potere di adozione degli atti “ma non la loro efficacia e dunque la possibilità di portali a concreta esecuzione nel tempo, anche oltre la data del 31 dicembre 2026”.

(Giovedì 4 aprile 2024, https://www.giustizia-amministrativa.it/)

A.5 Aperta la consultazione pubblica sul Piano Triennale 2025-2027 della Ricerca di Sistema elettrico

Il MASE ha annunciato l’avvio della consultazione sullo schema del Piano Triennale 2025-2027 della Ricerca di Sistema elettrico, cioè “il consolidato programma nazionale, attivo sin dall’anno 2000 e promosso dal Ministero, che sostiene le attività di ricerca e sviluppo di interesse generale per il sistema elettrico, con l’obiettivo di migliorarne l’economicità, la sicurezza e la compatibilità ambientale, coinvolgendo anche altri settori che hanno collegamenti e ricadute sul settore elettrico”. Con il Piano Triennale 2025-2027, che verrà approvato dopo la consultazione pubblica e previa acquisizione del parere dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), il Ministero intende definire le priorità, gli obiettivi ed i temi della Ricerca di Sistema elettrico, assicurando continuità con il Piano 2022-2024 e lo sviluppo di nuovi progetti riguardanti, ad esempio, le bioenergie e la relazione tra risorsa idrica e sistema energetico. Collegandosi alla piattaforma ParteciPA tramite account SPID, è possibile partecipare alla consultazione fino al 3 maggio 2024. Nel portale si potrà prendere visione dello schema del Piano Triennale e rispondere al questionario, finalizzato a raccogliere opinioni e suggerimenti da parte di tutti i soggetti interessati ai contenuti del Piano.

(Giovedì 4 aprile 2024, https://www.mase.gov.it/)

A.6 Sentenza storica della CEDU: Svizzera primo paese condannato per inazione climatica

Il 9 aprile 2024 la CEDU si è pronunciata a favore dell’associazione “Anziane per il Clima Svizzera”, che aveva presentato ricorso alla Corte lamentando gli sforzi inadeguati intrapresi dal governo elvetico nella lotta al cambiamento climatico, mettendo così a rischio la vita delle iscritte all’associazione a causa delle ondate di calore. Nella sentenza è stato riconosciuto che la Svizzera, in violazione dell’art.8 della Convenzione europea sui diritti dell’uomo, che tutela il diritto di ogni individuo alla vita privata e familiare, non è riuscita ad attuare politiche nazionali sufficienti per affrontare i cambiamenti climatici, non rispettando gli obiettivi federali prefissati per ridurre le emissioni nazionali di gas serra. La Corte ha infatti affermato che l’articolo 8, nel tutelare la vita privata e familiare dell’individuo, comprende anche il diritto ad una protezione effettiva da parte delle autorità statali contro i gravi effetti negativi dei cambiamenti climatici sulla vita, sulla salute, sul benessere e sulla qualità della vita delle persone. La sentenza in questione costituisce un precedente rilevante in quanto potrebbe portare ad ulteriori condanne nei confronti di autorità governative nel caso in cui determinate politiche nazionali contro i cambiamenti climatici siano ritenute dai giudici della CEDU inefficaci e quindi inquadrate come violazioni di diritti umani fondamentali.

(Martedì 9 aprile 2024, dalla Staffetta Quotidiana)


B. Varie

Edilizia

B.1 Abuso non sanabile: si può risolvere il preliminare?

La Cassazione, pronunciandosi su una domanda di risoluzione per inadempimento di un contratto preliminare che richiedeva la sanatoria di un abuso per procedere alla stipula del definitivo ha affermato che “a fronte della proposizione di una domanda di risoluzione del contratto preliminare di vendita immobiliare per inadempimento del promittente alienante all’obbligo di sanare l’abuso correlato alla variazione della destinazione d’uso del bene, è necessario verificare, in base alle circostanze concrete desumibili dal quadro probatorio offerto, che le difformità riscontrate non siano in alcun modo sanabili”.

(Cass. civ., Sez. II, ordinanza del 3 aprile 2024, n. 8749)

Società, banca e impresa

B.2 Interest rate swap e costi impliciti

La Cassazione, con recente sentenza, ha ricordato che “in tema di interest rate swap, occorre accertare, ai fini della validità del contratto, se si sia in presenza di un accordo tra intermediario ed investitore sulla misura dell’alea, calcolata secondo criteri scientificamente riconosciuti ed oggettivamente condivisi: accordo che investe il mark to market, ossia il costo, pari al valore effettivo del derivato ad una certa data, al quale una parte può anticipatamente chiudere tale contratto od un terzo estraneo all’operazione è disposto a subentrarvi, ma che deve estendersi agli scenari probabilistici e concernere la misura qualitativa e quantitativa della menzionata alea e dei costi, pur se impliciti, assumendo rilievo i parametri di calcolo delle obbligazioni pecuniarie nascenti dall’intesa, che sono determinati in funzione delle variazioni dei tassi di interesse nel tempo”. Per la Cassazione è dunque da considerarsi nullo il contratto di interest rate swap ove non indichi i costi impliciti.

(Cass. civ., Sez. I, ordinanza del 19 marzo 2024, n. 7368)